Parte in sei città italiane la sperimentazione della pistola Taser da parte di carabinieri, poliziotti e soldati
Da qualche giorno in Italia è iniziata la sperimentazione delle pistole elettriche conosciute come “taser”: Brindisi, Caserta, Catania, Milano, Padova e Reggio Emilia sono state scelte come centri campione per il lancio del nuovo strumento in dotazione a carabinieri, poliziotti, soldati.
In una seconda fase si andrà a regime in tutta Italia e ad autorizzare la novità è stata la circolare firmata dal capo della direzione anticrimine, il prefetto Vittorio Rizzi, lo scorso 20 marzo.
Taser è in realtà il nome del marchio più famoso di pistole che usano l’elettroshock, e che è poi diventato il nome comune per indicare questo tipo di arma. Il taser è un’arma non letale: utilizza l’elettricità (una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente) per paralizzare i movimenti facendo contrarre i muscoli di chi viene colpito.
Prima che il taser vada a regime su tutto il territorio nazionale servirà la formazione di tutti gli uomini coinvolti. Il Corriere della Sera scrive che il taser di dotazione sarà «l’X2 con scarica elettrica ad intensità regolare con durata controllata di 5 secondi; sistema di mira con doppio puntatore laser, uno per ogni dardo; possibilità di colpire il bersaglio fino a 7 metri di distanza; colpo di riserva, quindi se si dovesse mancare il bersaglio sarà possibile sparare nuovamente senza dover per forza caricare il taser manualmente». Inoltre «ogni operatore avrà sulla propria divisa una particolare telecamera a colori ad alta definizione – dotata anche di visione notturna – che si accende automaticamente non appena viene tolta la sicura dell’arma, così da controllarne l’operato».
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