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“Aldo Moro ucciso per volere di Andreotti, Cossiga e Lettieri”. L’accusa di Ferdinando Imposimato

Aldo Moro ucciso per volere di Andreotti, Cossiga e Lettieri. Quando Imposimato rivelò i retroscena

Ferdinando Imposimato, il giudice istruttore che al tempo si occupò della vicenda relativa al sequestro e all’uccisione di Aldo Moro, era intervenuto sul Caso che scosse l’Italia alla fine degli anni 70′. Huffingtonpost.it ripropone le parole dell’ex Giudice:

“L’uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse, ma anche e soprattutto per il volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del sottosegretario Nicola Lettieri”.

“Se non mi fossero stati nascosti alcuni documenti – aveva detto – li avrei incriminati per concorso in associazione per il fatto. I servizi segreti avevano scoperto dove le Br lo nascondevano, così come i carabinieri. Il generale Dalla Chiesa avrebbe voluto intervenire con i suoi uomini e la Polizia per liberarlo in tutta sicurezza, ma due giorni prima dell’uccisione ricevettero l’ordine di abbandonare il luogo attiguo a quello della prigionia”.

“Quei politici – continuava Imposimato – sono responsabili anche delle stragi: da Piazza Fontana a quelle di Via D’Amelio. Lo specchietto per le allodole si chiama Gladio. A Falcone e Borsellino rimprovero soltanto di non aver detto quanto sapevano, perché avevano capito e intuito tutto, tacendo per rispetto delle istituzioni. Per ucciderli Cosa Nostra ha eseguito il volere della Falange Armata, una frangia dei servizi segreti”.

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Lo stesso Imposimato aveva presentato un esposto alla Procura di Roma. Secondo il giudice le forze dell’ordine sapevano dov’era la prigione di Moro. Così i magistrati di Roma avevano aperto un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati aperto per valutare se esistano nuovi indizi per riaprire le indagini sulla morte di Aldo Moro. “Massima fiducia nella volontà dei giudici di accertare la verità sulla morte di Moro”. Nel testo le rivelazioni di 4 appartenenti a forze dell’ordine e armate secondo cui il covo Br di via Montalcini fu monitorato per settimane.

Ma non è l’unica indagine che “riapre” il Caso Moro. Le dichiarazioni di Imposimato erano arrivate dopo che la procura di Roma aveva aperto un fascicolo di indagine relativo alle dichiarazioni di due artificieri che spostano alle 11 l’ora del ritrovamento della Renault 4 con il cadavere di Aldo Moro e la presenza dell’allora ministro degli Interni, Francesco Cossiga, in via Caetani.

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