In Perù si è aperta una profonda spaccatura nel terreno vicino Machu Picchu
In Perù, vicino a Machu Picchu uno dei siti archeologici di rilevanza internazionale, si è aperta una crepa nel terreno lunga oltre due chilometri.
La zona a rischio è quella della regione montuosa di Cusco visitata ogni anno da milioni di turisti e la causa della crepa è riconducibile al dissesto idrogeologico causato dal cambiamento climatico, dalle forti alluvioni e dal disboscamento per creare aree coltivabili.
Secondo i media locali, e come riporta Tgcom24, già 37 case sono cadute mentre la provincia di Chumbivilcas affonda. Finora il centro sanitario del settore è crollato. Si contano 300 metri di strada distrutta. Per gli specialisti la faglia potrebbe arrivare a Tambomachay e persino alla strada Hiram Bingham di Machu Picchu. Inoltre i geologi di Cusco parlano di 53 faglie “dormienti” che in qualsiasi momento potrebbero germogliare dalla terra.
Questo fenomeno non è recente. “Il primo segnale è stato registrato nel 2012”, ha affermato il capo dell’Istituto di protezione civile Gustavo Infantas. Le cause di questo tipo di disastri naturali sono generati dalla presenza di piogge o cambiamenti di temperatura. Per Infantas, quello che è successo è stato quindi causato dall’indebolimento della terra a causa della quantità di pioggia che provoca la rottura del terreno. La profondità all’inizio era di 7 metri, ma dopo altre alluvioni è aumentata fino a 11 metri.
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