La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta su presunte schede elettorali contraffatte
L’ombra dei brogli si abbatte sulle ultime elezioni. Sarebbero infatti seicento le schede elettorali contraffatte che da San Marino sarebbero arrivate a Roma per “modificare” l’esito del voto degli italiani all’estero residenti nella Repubblica di San Marino.
Secondo quanto riferisce Rimini Today, ad aprire l’inchiesta sarebbe stata la Procura di Roma. I pm stanno cercando di capire se e in che modo l’ultima tornata elettorale possa aver influito sul risultato dell’ultima tornata elettorale.
La faccenda però non riguarda solo San Marino. Anche le schede provenienti da Germania e Canada sarebbero state in qualche modo contraffatte. Ha fatto discutere l’inchiesta de Le Iene sul presunto traffico di voti per il collegio estero. E durante lo spoglio alcuni rappresentanti di lista avevano sottolineato come gli scrutatori stessero involontariamente annullando molti voti commettendo irregolarità durante la fase di spoglio.
Ed è proprio dai capannoni di Castelnovo di Porto, secondo Rimini Today, che è partita la segnalazione sullo stock di 600 schede sospette arrivate da San Marino, voti che “risulterebbero palesemente contraffatte sia nella qualità della carta che nei colori”. E le schede “presenterebbero la preferenza a una lista civica della coalizione di centrosinistra”.
Al momento non sono ancora stete concluse le operazioni di conteggio. Da tenere d’occhio anche le schede dall’Australia, dove il numero di schede annullate per errori nelle operazioni di voto dei concittadini residenti a Sidney e dintorni, pare elevatissimo.
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