I genitori di Pamela vogliono far luce sulla fuga improvvisa dalla comunità

Temiamo “che qualcuno le abbia fatto qualcosa di male lì dentro” cioè nella comunità da dove Pamela è scappata. A parlare i genitori di Pamela Mastropietro, la ragazza 18enne il cui corpo è stato trovato dentro due trolley il 30 gennaio a Macerata, durante la registrazione di ‘Porta a Porta’ di Bruno Vespa.
“Quando fai i bagagli e lasci un posto – ha detto il padre, Stefano, hai avuto per forza un problema”. La madre, Alessandra Verni, ha aggiunto: “pensiamo dal più piccolo problema a quello più grave cioè che qualcuno le abbia fatto del male”.

Stefano Mastropietro, poi, aggiunge un particolare importantissimo, “mia figlia inalava o fumava la droga, mai siringhe”. “Per questo escludiamo – ha ribadito – che possa essere morta per overdose. Non ha mai usato una siringa: questo è un dato di fatto, una certezza”.
L’avvocato Marco Valerio Verni, legale della famiglia e zio di Pamela, ha sostenuto che qualcun altro potrebbe averle fatto l’iniezione. Secondo la madre di Pamela, Alessandra Verni, invece, «può essere stato il nigeriano ad averle detto comprami questa siringa, mi serve. Lui è padre, ha una bambina piccola, non so come l’abbia ingannata».