Le Iene smascherano una clamorosa fake news: “un giornalista ci chiese di fare la foto per andare in tv”
La foto ormai è nota, ha fatto il giro di tutti i quotidiani nazionali. Ritrae otto bambini napoletani, armi e mazze in pugno e sotto una didascalia: «La banda della Parrocchiella, facciamo paura. QS», che sta per Quartieri spagnoli, la zona antica nel centro di Napoli.
Di quella foto hanno parlato tutti, soprattutto nelle settimane drammatiche in cui si erano registrate aggressioni ai danni di minori a Napoli.
Ieri Le Iene, in un servizio di Giulio Golia, ha fatto emergere la verità dietro quella foto in un servizio titolato “La vera storia della baby gang più famosa d’Europa”.
La Iena è andata nei Quartieri Spagnoli a Napoli a cercare i bambini ed i loro genitori, poi li ha radunati tutti, scoprendo che in realtà non c’era traccia di alcuna baby gang.
Tra i vicoli sembra non si parli d’altro: «State facendo passare i quartieri per un posto che fa paura, io non la vedo qui questa delinquenza», urla una donna in strada. Francesco, Salvatore e poi Luigi vengono fuori uno dopo l’altro, si riconoscono nella foto incriminata e raccontano di averle prese di santa ragione dalle mamme per quello scatto.
Secondo i bambini, la foto sarebbe stata scattata due anni prima, e non l’estate precedente come si legge in giro, da un sedicente giornalista per un provino per la serie Gomorra. «Ci ha detto che uscivamo in televisione se facevamo questa foto, e noi abbiamo detto di sì perché volevamo andare in tv» sostiene uno dei protagonisti. «Le armi? Abbiamo preso una mazza di scopa, la pistola era a piombini». «E il pugnale?», domanda Golia. «Era di plastica!» risponde prontamente uno di loro. La scatto sarebbe poi stato pubblicato su Facebook da uno dei ragazzi, dando origine alla polemica. I genitori, all’oscuro di tutto prima di vedere la foto in Tv, testimoniano quanto la vicenda abbia scosso i loro figli che, ancora oggi, hanno paura che la polizia possa portali via. «Abbiamo paura della baby gang – dichiarano i bambini – se dovessimo incontrarle scapperemmo via».
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