Mario Bartoli ha tappezzato Livorno di striscioni per trovare la persona più importante della sua vita
A vent’anni dalla morte del figlio e dopo aver donato il suo cuore che ora batte nel petto di un’altra persona, Mario Bartoli, sessantaduenne di Livorno, ha tappezzato la città di striscioni per ritrovare la persona che ha ricevuto quel dono prezioso che gli ha permesso di continuare a vivere. “Dove sei Magico Battito?” si legge sui cartelli colorati comparsi in quattro luoghi della città: davanti ai Quattro Mori, al Gazebo della Terrazza, al cimitero dei Lupi e in piazza Christian Bartoli.
La legge non lo consente, del custode del cuore di Christian si sa solo l’età e che sta bene, è un uomo di 71 anni, ma Mario ha deciso di non arrendersi e spera che quell’uomo più vecchio di lui di quasi dieci anni, si faccia vivo da solo.
Era la sera del 17 gennaio 1998 e Christian, da poco compiuti 17 anni, ebbe la rottura di un’aneurisma cerebrale che gli tenne la vita sospesa ad un filo per 2 giorni, finchè i genitori non autorizzano l’espianto di quel cuore che non gli dava più la vita, ma non si arrendeva a fermare il suo battito.
Mario, il papà, lavorava come portuale, ora è in pensione. Ha un altro figlio, Jacopo. Ha la sua attività di volontariato: va in giro con il suo pastore tedesco Kyra, testimonial inconsapevole della battaglia di Mario- a «Kyra Bartoli» è intestata la pagina facebook sulla quale egli pubblicizza tutte le sue attività e i suoi messaggi al mondo – per le case di riposo, per gli ospedali, a portare un sorriso e un abbaio allegro nei luoghi in cui si soffre.
Ora Mario scrive su FaceBook, “Sono passati venti lunghi anni da quella maledetta sera, ma nei miei occhi, nella mia memoria sono ancora rimasti e rimarranno per sempre indelebili le immagini e i ricordi di quei momenti – si legge in una lettera aperta che Mario Bartoli ha postato su Facebook – Nei miei ricordi, quella diventerà per sempre la più brutta serata della mia vita, ma per altri genitori, invece si trasformerà in una data bellissima, indimenticabile. Quella sera, travolto dal dolore, provai anche mentalmente a vivere la felicità di quei genitori, felicità che strideva con l’immenso vuoto che s’apriva nella mia vita, un vuoto che mi avrebbe accompagnato per sempre. Ma in quella sconvolgente serata non potevo assolutamente immaginare che da un dolore così grande e sarebbe nata una storia così meravigliosa e unica. Tanto bella e significativa che dopo 20 anni mi ha portato a desiderare di conoscere colui che in quella indimenticabile serata ricevette il tuo Magico Battito”.
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