I dati raccolti dallʼIstituto Bambino Gesù di Roma sull’uso di alcol, fumo e gioco d’azzardo
Alcol, cannabis e gioco d’azzardo: sono tra le dipendenze dei giovani d’oggi, stando ai dati raccolti dall’Istituto Bambino Gesù di Roma per la Salute del Bambino e dell’Adolescente e pubblicata da Il Messaggero.
Si inizia a bere alcolici già a 11 anni; a fumare sigarette intorno ai 15, e dalla stessa età, molti, fanno uso di cannabis. Sono ancora più giovani, alcuni perfino 7 anni, quelli che si accostano al gioco d’ azzardo.
Il 20,4% di ragazzi fino a 24 anni consuma frequentemente alcolici, di cui fanno uso anche i giovanissimi. Si inizia col bere in casa per poi arrivare a spendere la paghetta in birra e superalcolici.
Il fumo in generale e la cannabis rientrano tra le “mode” dei giovanissimi, sono 17 milioni i ragazzi di età compresa tra 15 e 34 anni che dichiarano di averne fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. Le ragioni per le quali i teenager bevono o fumano, a parte l’emulazione, sono da ricercare in ansie e paure. La sigaretta viene spesso usata come mezzo per inserirsi nel gruppo e spesso come “iniziazione” al mondo degli adulti.
Entra nelle statistiche anche il gioco d’azzardo, dal semplice gratta e vinci, al poker online, fino alle agenzie di scommesse. Giochi che, avvertono i medici del Bambino Gesù – non vengono percepiti dai più piccoli, e non di rado pure dai genitori, come pericolosi, ma che possono portare “disinteresse verso attività scolastiche e ricreative, frequenti assenze ingiustificate, disturbi del sonno e furti in casa”.
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