L’ombra di Igor sulla morte di Paula e Marc
Paula e Marc erano giovanissimi. E molto innamorati. “Due angeli, due persone buone” li descrive chi li ha conosciuti. 21 anni lei, 23 lui. A fine settembre i loro corpi sono stati trovati in una palude vicino Girona, in Spagna. Sulla loro fine tragica è mistero. Per i media spagnoli dietro la loro morte potrebbe esserci la mano di Norbert Feher, alias Igor il russo, ma la Guardia Civil finora ha escluso qualsiasi legame.
Marc viene trovato con una pallottola nella schiena e segni di proiettile in una mano. Paula ne ha uno piantato in testa. Entrambi sono stati legati con una corda, l’autopsia rivela che sono stati aggrediti con un coltello e poi uccisi con un’arma da fuoco. Chi li ha massacrati ha provato a gettare i corpi in auto, dove è finito anche il kayak con il quale intendevano attraversare la palude e l’Opel Zafira sulla quale viaggiavano.
“Marc era un ragazzo nobile, con un cuore d’oro” raccontavano qualche mese fa alcuni conoscenti al quotidiano online ‘El Espanol’. Amava tutto ciò che avesse a che fare con la natura. Ed era questo a legarlo a Paula, “una ragazza adorabile e sorridente, che amava i cani”. Piua e Putu, come si chiamano affettuosamente i due, erano fatti l’uno per l’altra. A lungo familiari e inquirenti si sono interrogati sulla tragica fine dei due ragazzi, scomparsi il 24 agosto dopo essere partiti per una vacanza alla volta della palude di Susqueda.
L’ultima immagine che li ritrae insieme è quella delle telecamere di sicurezza di una banca diffusa dai Mossos d’Esquadra il 29 agosto. Da allora di Marc e Paula non si sa più nulla. Sul tavolo degli inquirenti vengono formulate una serie di ipotesi che si rafforzano con il passare dei giorni. “Fuga o un crimine?” si chiedono i media spagnoli. Fino a quando i due vengono trovati morti. I Mossos trovano i corpi nella palude. Il criminale che li ha uccisi ha agito a sangue freddo e tuttora è senza identità.
“Il luogo in cui vengono trovati i corpi non è molto raccomandabile – scriveva a fine settembre ‘El Espanol’ -. È un’area di difficile accesso e, per raggiungerla, è necessario viaggiare con un suv per un’ora attraverso un sentiero tortuoso. Ci sono diverse fattorie abbandonate. Le case, in molti casi, sono occupate da sbandati. È anche il luogo preferito dai giovani per i rave. Nelle vicinanze, inoltre, c’è un centro di riabilitazione per tossicodipendenti”. E mentre da mesi si indaga per trovare una soluzione al rompicapo, da qualche giorno alcuni media sono arrivati a chiedersi se dietro la morte dei due ragazzi ci sia Norbert Feher, Igor il russo, arrestato venerdì scorso in Spagna al termine di un conflitto a fuoco con la Guardia Civil.
Secondo quanto riporta ‘La Vanguardia’, gli investigatori della Guardia Civil hanno respinto l’ipotesi che Feher possa essere collegato all’omicidio dei due. In Spagna il serbo ha confessato l’omicidio di due agenti della Guardia Civil, Victor Romero e Victor Gesù Caballero, e di un allevatore di bestiame, Josè Luis Iranzo. In Italia, Feher è accusato degli omicidi di Davide Fabbri, il barista di Budrio, ucciso lo scorso 1 aprile durante un tentativo di rapina, e di Valerio Verri, la guardia ecologica volontaria freddata nelle campagne del Mezzano (Ferrara) sette giorni dopo, durante la sua attività di anti-bracconaggio.
Feher ha ammesso di essere entrato in Spagna, dopo essere fuggito dall’Italia, lo scorso settembre. Allora Marc Hernández Pérez e Paula Mas Pruna erano già scomparsi da qualche giorno. Le loro tracce si sono perse il 24 agosto nel comune di Osor, a Girona. “Anche se le dichiarazioni del criminale serbo riguardo al suo arrivo in spagna risultassero false – scrive ‘La Vanguardia’ – ciò che spinge gli investigatori della Guardia Civil a escludere la sua partecipazione al crimine di Susqueda è che tutti gli indizi fanno supporre che all’omicidio dei giovani catalani abbia partecipato più di una persona. E Feher è considerato un lupo solitario”.
Secondo quanto riferisce Adn Kronos, per escludere il legame tra Feher e i due fidanzati, conclude il quotidiano spagnolo, sarà necessario analizzare una delle quattro pistole che il serbo portava con sé al momento dell’arresto. Solo così si potrà capire se coincide con il tipo di arma usata per assassinare Marc e Paula.
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