Rivoluzione nel pagamento degli stipendi che non potranno più essere pagati in contanti, la misura per tutelare i lavoratori
Niente più stipendio pagato in contanti, è quanto prevede un emendamento del Pd alla Manovra con prima firmataria Titti Di Salvo, che è stato approvato alla commissione Lavoro della Camera e ora passa a quella Bilancio.
“I datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia di lavoro instaurato. Le retribuzioni dovranno essere corrisposte via bonifico, strumenti di pagamento elettronico, pagamenti in contanti presso sportello bancario, emissione di un assegno, pena una sanzione di 5mila euro”, così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.
La misura, oltre che per evitare l’evasione fiscale, è finalizzata alla tutela dei lavoratori, evitando il cosiddetto fenomeno delle ‘false buste paga’. Casi in cui alcune aziende danno stipendi inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi e, sotto la minaccia del licenziamento, pretendono la firma del lavoratore. Per questo un altro passaggio dell’emendamento prevede che quest’ultima “non costituisca prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione”. Accade spesso, infatti, conclude l’onorevole Di Salvo, “che l’importo della busta non corrisponda poi a quando effettivamente dato al lavoratore in contanti. Gli emendamenti passano ora al vaglio della commissione Bilancio”.
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