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Cronaca

Monza, coniugi avvelenati con tallio: arrestato il nipote delle vittime

Arrestato il nipote delle vittime avvelenati con tallio in Brianza

Arrestato dai carabinieri di Desio, in Brianza, un giovane ritenuto il responsabile del triplice omicidio dei nonni e di una zia, deceduti a ottobre per avvelenamento dovuto al solfato di tallio. All’indagato viene contestato anche il tentato omicidio di ulteriori 5 persone (i nonni materni, il marito della zia deceduta, un’altra zia e una badante dei nonni paterni). Secondo la procura, i delitti sarebbero stati premeditati.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, gli omicidi sarebbero stati premeditati ed eseguiti “a mezzo somministrazione di solfato di tallio”, probabilmente acquistato dal giovane in un’azienda del Padovano “Abbiamo proceduto all’arresto per scongiurare altre possibili vittime”, hanno spiegato i carabinieri. Sul suo cellulare, infatti, è stata trovata la ricevuta dell’acquisto online del tallio, un metallo che non viene più utilizzato per i topicidi, come avveniva in passato, ma è ancora commercializzato per essere adoperato in ambito tecnologico e come conduttore elettrico per le fotocellule.

Secondo quanto riferisce Tgcom, i primi ad accusare i sintomi da intossicazione da tallio sono stati i suoi nonni paterni e la zia, deceduti il 2 e il 13 ottobre all’ospedale di Desio.

In seguito è stata la volta della sorella minore e di uno zio e della badante di famiglia, finiti in ospedale per avvelenamento. Infine anche i nonni materni sono stati ricoverati in ospedale per lo stesso tipo di avvelenamento. Proprio a casa di questi ultimi gli inquirenti hanno sequestrato una miscela di erbe per infusi contaminate da tallio.

In una prima fase, gli inquirenti avevano ipotizzato un avvelenamento accidentale attraverso il cibo avvenuto nella casa di campagna a Varmo (Udine), un luogo dove l’intera famiglia, compresa la badante, aveva trascorso alcune settimane di vacanza nello stesso periodo ad agosto.

I vicini descrivono il giovane come un ragazzo schivo, appassionato di elettronica e informatica, ma da tempo sotto pressione perché non trovava lavoro. Il giovane vive da sempre a Nova Milanese insieme ai genitori, agli zii e ai nonni deceduti, in una palazzina suddivisa in quattro appartamenti. “È sempre stato molto schivo e silenzioso, siamo davvero senza parole”, dice una vicina di casa della famiglia. “So che è appassionato di informatica, andava in palestra, ma nulla di più”, aggiunge un altro vicino.

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