I dati dell’Istat per il 2016 rivelano che 1 residente in Italia su 3 è a rischio povertà o esclusione sociale
Il 30% dei residenti in italia, quasi 1 cittadino su 3 è a “rischio di povertà ed esclusione sociale, registrando un peggioramento rispetto all’anno precedente quando tale quota era pari al 28,7%”.
Questi i dati dell’Istat relativi al 2016, spiegando che sono aumentati gli individui a rischio di povertà o che vivono in famiglie con bassa intensità lavorativa.
L’Istat registra “una significativa e diffusa crescita del reddito disponibile e del potere d’acquisto delle famiglie” associata tuttavia, come dimostrano i dati, “a un aumento della disuguaglianza economica e del rischio di povertà o esclusione sociale”.
Questo avverrebbe a seguito della ripresa dalla crisi economica degli ultimi anni che ha portato ad una crescita del reddito più intensa per il quinto più ricco della popolazione, trainata dal sensibile incremento della fascia alta dei redditi da lavoro autonomo.
Metà delle famiglie residenti in Italia percepisce un reddito netto non superiore a 24.522 euro l’anno (circa 2.016 euro al mese: +1,4% rispetto al 2014). Il reddito mediano cresce nel Mezzogiorno in misura quasi doppia rispetto a quella registrata a livello nazionale (+2,8% rispetto al 2014), rimanendo però su un volume molto inferiore (20.557 euro, circa 1.713 mensili).
Ecco che la forbice tra i più benestanti e i più poveri si è allargata.
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