Caos fiscale, l’allarme della Cgia
Il fisco diventa sempre più complesso e caotico, nonostante le promesse politiche di snellimento e semplificazione della materia. Il risultato è che il cittadino è sempre più disorientato e spinto all’errore, ma anche gli addetti ai lavori, come i Caf, i commercialisti e gli esperti delle associazioni di categoria, spesso non sanno come orientarsi in labirinti complicatissimi.
Il dato allarmante arriva dalla Cgia che rileva che nel solo corso del 2016 il direttore dell’Agenzia delle Entrate abbia firmato 72 provvedimenti e pubblicato, anche con il contributo del Mef circa 50 circolari e 122 risoluzioni per un totale di oltre duemila pagine. Ma non basta, le leggi in materia fiscale approvate lo scorso anno sono state 11 che hanno a loro volta modificato 110 norme esistenti e sono stati emanati 36 decreti ministeriali composti da ben 138 articoli.
”Con un sistema fiscale così complesso, estremamente farraginoso, spesso contradittorio e poco trasparente – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo, la maggior parte dei debitori sono soggetti vittime di un fisco arcaico e spesso indecifrabile, che in questi ultimi anni ha fatto aumentare in misura esponenziale il rischio di commettere errori formali a seguito di un ingorgo normativo che non ha eguali nel resto del mondo”.
Ma la vera piaga, commentano dalla Cgia sono i tempi e i costi della burocrazia, ormai diventati una patologia che caratterizza negativamente tutto il nostro Paese. ”Non è un caso – dichiara il segretario della Cgia Renato Mason – che molti operatori stranieri non investano da noi proprio per l’eccessiva ridondanza del nostro sistema burocratico. Incomunicabilità, mancanza di trasparenza, incertezza giuridica e adempimenti troppo onerosi hanno generato un velo di sfiducia tra imprese e Pubblica amministrazione che non sarà facile rimuovere in tempi ragionevolmente brevi”.
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