Da uno studio Ecfr, ecco gli obiettivi nucleari scelti dalla Corea del Nord
Uno studio, delineato da un report dell’European Council on Foreign Relations, basato su materiale e fonti nordcoreane, comprende una serie di obiettivi scelti dalla Corea del Nord come bersagli potenziali.
Le “maggiori città statunitensi”, “Manhattan, la Casa Bianca e il Pentagono”, le basi americane nel Pacifico, così come le portaerei a capacità nucleare, Guam, le Hawaii. In caso di guerra, ipotizza l’ECFR, Kim lancerebbe i propri missili anche su Seul –con la residenza presidenziale nel mirino- e sulle principali città giapponesi: Tokyo, Osaka, Yokohama, Nagoya, Kyoto.
Un mix di obiettivi, “perché la Corea del Nord non distingue tra l’uso di armi nucleare contro obiettivi militari e l’utilizzo contro i civili”.
I ricercatori hanno analizzato che Kim, non accetterà mai di smantellare il suo arsenale nucleare, dal momento che è consapevole dell’inferiorità della Corea del Nord, rispetto agli Stati Uniti, sa bene che in caso di attacco di quest’ultima l’unica carta per una controffensiva è l’uso del nucleare.
Ecco perché l’arma più efficace in mano a Kim è la costante “minaccia di colpire per primo”.
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