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Corea del Nord, la soldatessa di Kim: “Ossessionato dagli Usa. Noi stuprate e malnutrite…”

Corea del Nord, un’ex soldatessa si racconta alla Bbc, il ricordo della malnutrizione e delle violenze

La Bbc ha intervistato un’ex soldatessa dell’esercito Kim Jong-un.
Lee So Yeon, soldatessa nordcoreana dai 17 ai 28 anni, poi detenuta per aver tentato la fuga una prima volta e finalmente libera a 29 anni al secondo tentativo di raggiungere la Corea del Sud, nel 2009, ha rilasciato un’intervista scioccante raccontando di vessazioni, soprusi e violenze sessuali all’ordine del giorno.
Lee So Yeon entra come volontaria nell’esercito della Corea del Nord a 17 anni per aiutare economicamente la famiglia, “a quel tempo tutto quello che facevamo era stare seduti e studiare. Ci insegnavano che Kim era un dio, e per questo dovevamo essere pronti a morire per lui. Ci chiedevano ‘chi è il tuo nemico?’, prima di sparare rispondevamo che erano gli Usa e le forze della Corea del Sud. Era così ogni giorno.
Gli insegnavano anche la propaganda sulle armi nucleari, di cui il popolo non sa nulla, gli viene detto che sono armi che li proteggeranno, ma nessuno sa delle reali conseguenze del nucleare.
L’intervista alla Bbc, prosegue col racconto della sua vita quotidiana, fatta di miseri pasti senza proteine, che aveva causato a lei ed alle altre donne soldato, l’assenza di mestruazioni: “Alcune erano felici di non averle perché le condizioni di vita erano talmente brutte che avere il ciclo sarebbe stato peggio”. L’acqua che gli veniva data da bere spesso era sporca, provenendo direttamente da un ruscello di montagna ed in cui spesso trovavano rane e serpenti. E poi la totale assenza di acqua calda per lavarsi, “nelle camerate, sistemate una accanto all’altra e sui letti a castello, si dorme invece su un materasso di paglia e sotto i ritratti di Kim Jong-Il e Kim Jong-un. Nell’aria, l’odore di sudore trattenuto dai letti”.
Il problema più grosso, racconta Lee So Yeon, era la violenza sessuale. Per quanto ufficialmente punite dall’esercito, tutte le soldatesse erano regolarmente vittime di stupri, “a me non è accaduto, ma il comandante della compagnia restava ore nella stanza della truppa violentando le donne che erano sotto il suo comando. Poteva accadere tre volte l’anno, in diverse unità”.

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