Michele Zagaria non ci sta e scrive alla Rai e a Il Mattino. Ecco quanto scrive il quotidiano campano in merito:
«Per interpretare Michele Zagaria boss dei Casalesi in Sotto copertura 2 – La cattura di Zagaria, mi sono ispirato anche al personaggio che in Il Camorrista di Tornatore era interpretato da un grandissimo Ben Gazzara, doppiato splendidamente da Mariano Rigillo», aveva recentemente raccontato Alessandro Preziosi, citando il suo riferimento artistico nella serie prodotta da Lux Vide, diretta da Giulio Manfredonia su sceneggiatura di Salvatore Basile e Francesco Arianch.
La serie è stata accolta positivamente dal pubblico, non altrettanto bene però dai legali di Zagaria. È delle ultime ore, infatti, una lettera indirizzata alla redazione del Mattino dallo studio legale Sartoris Lettieri «a nome e per conto di Michele Zagaria e della sua famiglia» per segnalare «inesattezze e falsità che i nostri assistiti hanno già evidenziato ai vertici della Lux Vide e della stessa Rai». Nella lettera, cui si chiede di dare massima visibilità, i legali annunciano di aver depositato un ricorso cautelare presso il Tribunale di Roma «al fine di difendere e tutelare la propria immagine ed identità personale».
In sostanza i legali «intendono precisare che ciò che viene narrato non è assolutamente realistico e molti sono i particolari inventati dagli sceneggiatori: uno fra tutti, e forse il più grave, quello che dipinge Michele Zagaria come un uomo attratto sessualmente dalla giovane figlia della famiglia che per anni lo ha ospitato: cosa che ha profondamente offeso e disgustato il nostro assistito».
Nella lettera gli avvocati si domandano «Fin dove si può spingere la finzione?». Giriamo allora la domanda direttamente allo Zagaria televisivo Alessandro Preziosi, attualmente nel pieno delle riprese di un altro film: «Bisognerebbe parlare col produttore», premette l’attore, «il mio lavoro di attore è mettere in scena nel modo più evocativo possibile quello che si ritiene giusto in base alla sceneggiatura». Entrando sullo specifico della querelle, Preziosi aggiunge, «certe storie e alterazioni, o meno, della realtà sono funzionali a creare un bilanciamento tra il bene e il male. Se si narra la tensione verso il male è solo per rafforzare quella tensione verso il bene. La fiction non racconta certo le perversioni di un uomo, ma è centrata sulle tensioni tra bene e male dove, questa volta, il male è sconfitto e vince la giustizia».
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