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Panama Papers, coinvolta anche la Regina Elisabetta. Spuntano intrighi Putin-Trump

È destinata a far scalpore la nuova ‘puntata’ delle rivelazioni del Panama Papers

Ci sono anche milioni di sterline di profitti generati da proprietà private della regina Elisabetta fra gli investimenti offshore di ricchi e potenti svelati dalle nuove carte dei Panama Papers, la nuova inchiesta ribatezzata Paradise Papers. Secondo quanto riferisce l’Ansa, la regina risulta aver investito ingenti somme nel paradiso fiscale della Cayman attraverso il Ducato di Lancaster. La rivelazione è riportata con evidenza dal Guardian. Imbarazzo pure per Lord Ashcroft, businessman ed ex dirigente del Partito Conservatore britannico, che avrebbe a sua volta nascosto una fortun a pari a 450 milioni su conti offshore.

La nuova ‘puntata’ delle rivelazioni, condivisa dall’International Consortium of Investigative Journalists con vari giornali internazionali come il New York Times, il Guardian e diversi altri, riguarda affari e operazioni finanziarie spregiudicate attribuite a figure dell’amministrazione di Donald Trump, al braccio destro e regista dell’ascesa politica del premier canadese Justin Trudeau, ai colossi Usa Apple e Nike (accusati di aver usato artifici vari per eludere il fisco), a oligarchi e imprese a partecipazione statale russi, con il coinvolgimento di Paesi vari: da Malta alla Repubblica del Congo. Per quel che riguarda i profitti generati da proprietà reali britanniche, ad aggravare la situazione c’é il fatto che, sebbene probabilmente in modo legale, questo denaro della regina sarebbe stato investito negli ultimi 12 anni – dopo il passaggio offshore – anche in catene commerciali come Threshers e BrightHouse: criticate da tempo per il presunto sfruttamento di lavoratori, famiglie povere e persone vulnerabili. Il Ducato di Lancaster, per parte sua, ha fatto sapere di non essere a conoscenza della destinazione finale verso tali società di una parte delle somme affidate a promotori finanziari.

Tra gli altri personaggi famosi che compaiono nella nuova lista ‘nera’ dei paradisi off-shore ci sono anche Bono, Madonna, il finanziere George Soros, un ministro di Donald Trump. Oltre 13,4 milioni di documenti riservati ottenuti dal tedesco Suddeutsche Zeitung che li ha condivisi con l’International Consortium of Investigative Journalists e i suoi partner tra i quali il Guardian, la Bbc, il New York Times e l’Espresso che pubblica in esclusiva per l’Italia insieme con Report, la trasmissione d’inchiesta di Raitre.

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