L’edizione odierna de “La Repubblica” scrive sulle novità della manovra
“Arrivano le detrazioni fiscali per i pendolari che acquistano un abbonamento ai mezzi pubblici, mentre si stringono un po’ i cordoni della borsa per quanto riguarda i risparmi offerti a chi vuole cambiare gli infissi e si allargano quelli per chi sistema giardini e terrazzi. Sono solo alcune delle molte norme contenute nella legge di Bilancio, che finalmente inizia (domani, in Senato) il suo iter parlamentare. Ecco allora che filtra il provvedimento limato definitivamente dal governo, che Repubblica ha consultato: una novantina di pagine per contenere 120 articoli, che cominciano dall’attesa disattivazione dell’aumento Iva per il 2018. Restano però le “clausole di salvaguardia” dal 2019, ancora in forma di tagliola sull’Iva: l’aliquota al 10% salirà di 1,5 punti dal gennaio 2019 e poi di ulteriori 1,5 punti dal 2020. Quella del 22% aumenta di 2,2 punti dal 2019 e poi di altri 0,7 punti dal 2020, poi ancora di 0,1 punti da 2021. Anche sulle accise resta la minaccia di un rincaro.
Tra le principali novità per i cittadini c’è il ritorno delle “agevolazioni fiscali sugli abbonamenti al trasporto pubblico”, custodite nel quarto articolo. In particolare, si modifica il testo unico sulle imposte inserendo la possibilità di detrarre dall’imposta lorda il 19 per cento del costo degli abbonamenti trasporti pubblici locali, regionali e interregionali fino a un massimo di 250 euro. La detrazione si estende al datore di lavoro, che potrà farla valere nel caso sostenga le spese per i mezzi pubblici per conto dei dipendenti o dei loro familiari, oppure preveda forme di rimborso nei loro confronti.
Per quanto riguarda il super-ammortamento, ovvero la possibilità di aumentare del 40% il costo d’acquisto in nuovi beni strumentali da parte delle imprese, si conferma una piccola stretta: si passa alla maggiorazione del 30% del costo di acquisizione ma soprattutto si escludono gli autoveicoli dal novero di beni oggetto d’agevolazione. Conferma piena, invece, per gli investimenti in nuove tecnologie (il cosiddetto iper-ammortamento) che prevede la maggiorazione del 150% del valore dell’investimento. Sempre alla voce delle imprese si iscrive il sostegno della nuova Sabatini e la novità del credito d’imposta al 40% delle spese sostenute per la formazione 4.0 fino a un massimo di 300mila euro.
Arriva una proroga di un anno per il bonus energia e per quelli relativi alle ristrutturazioni energetiche e all’acquisto di mobili, ma con alcune novità e modifiche. Scendono in parte le agevolazioni previste per gli interventi di riqualificazione ed efficienza energetica: dal 1 gennaio del 2018 la detrazione prevista passa dal 65% attualmente previsto al 50%, ma soltanto per le spese relative al rifacimento di finestre e infissi e “la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti di dotati di caldaie a condensazione”. Arriva poi il bonus verde, con una detrazione del 36% delle spese relative per la sistemazione a verde di aree scoperte di edifici e immobili esistenti.
Tra le novità fiscali in arrivo, c’è la crescita delle soglie di reddito per ottenere il bonus Irpef da 80 euro: da 24.000 si passa a 24.600 e da 26.000 a 26.600. Un modo, soprattutto, per salvare il bonus in favore dei dipendenti pubblici, che con il rinnovo del contratto supererebbero la soglia e che quindi si vedrebbero esclusi e beffati.
Tra le misure accessorie, la Manovra introduce l’Agenzia Nazionale per la Meteorologia, che sarà chiamata ItaliaMeteo. Avrà sede a Bologna (città dove è stato posizionato il Centro europeo dedicato al tema) e potrà contare su un organico di “massimo” 52 persone, oltre a “30 unità di personale scientifico” specializzato in meteorologia che lavorerà con incarichi di lavoro autonomo. Ai Comuni vengono dirottati fino a 100 milioni l’anno (dal 2019 al 2033) per i piani urbani sperimentali di mobilità sostenibile”.
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