Reggio Emilia, insulti a un disabile al parcheggio
Ha lasciato in sosta l’auto, al Punto Blu del casello dell’Autosole a Reggio. L’ha parcheggiata nello stallo destinato ai diversamente abili, essendo invalido al 100% con vettura modificata, comandi unificati al volante e regolare cartellino esposto sul parabrezza, come prevede la legge.
Ma al ritorno da Bologna, dove si era recato per motivi di lavoro, accompagnato da alcuni colleghi, il conducente diversamente abile si è ritrovato con due biglietti appiccicati alla vettura: «Sei scorretto anche se sei disabile (cosa che non credo). Questo è un parcheggio del Punto blu, non per lasciare la macchina un’intera giornata. Incivile», il primo messaggio.
E alcune ore dopo il bis: «L’auto è ancora qui. Sei proprio un b…». Bigliettini scritti a mano, probabilmente da qualcuno che ha sospettato un abuso. Che invece non c’era.
Una situazione, capitata così all’improvviso, che ha sconvolto il giovane, tornato a casa psicologicamente distrutto. «Ma dove avrebbe dovuto parcheggiare mio figlio? Il tempo massimo dei 20 minuti era sui cartelli della sosta normale, per le auto dei normodotati, ma non su quello nell’area accanto, quella riservata alla sosta per i disabili», ribatte la madre del giovane. Che aggiunge: «Già mio figlio deve convivere con i suoi problemi di salute e di mobilità. Già ci si trova troppo spesso a combattere contro coloro che usano in modo improprio gli spazi che sarebbero destinati ad altri. E ritrovarsi presi in giro e offesi non è assolutamente giusto».
La questione non si fermerà alla reazione verbale: «Denunciamo ai carabinieri quanto successo, per il reato di calunnia, perché – aggiunge la madre del giovane conducente – non si trattano così le persone. Mio figlio non è un normodotato che ha usato in modo irregolare degli spazi destinati ai disabili. Mio figlio ha usufruito di uno spazio che gli spetta per legge».
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