Il sentimento della gelosia porta all’attivazione di zone del cervello legate alla sofferenza dal sentirsi esclusi
La gelosia fotografata per la prima volta nel cervello (di animali molto simili a noi): secondo quanto visto su scimmie monogame (una specie di scimmie dell’Amazzonia della specie Titi) questo sentimento porta all’attivazione di aree neurali legate alla sofferenza dal sentirsi socialmente esclusi (corteccia cingolata) e aree che hanno un ruolo nel mantenimento del legame di coppia (setto laterale). Lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Ecology and Evolution e lo riporta l’Ansa.
“Comprendere neurobiologia e origine delle emozioni può aiutare a capire le nostre emozioni e le loro conseguenze”, spiega Karen Bales della University of California. “La gelosia è particolarmente interessante dato il suo ruolo nei legami romantici e anche nella violenza domestica”. Le scimmie Titi sono monogame e manifestano gelosia nel caso la propria compagna sia avvicinata da altri maschi. Gli esperti Usa hanno mostrato a scimmie maschi la propria femmina vicino a un maschio sconosciuto e rilevato che il maschio geloso attiva la corteccia cingolata.
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