Facebook dichiara guerra alle fake news e lancia il tasto per riconoscerle
Facebook serra i ranghi contro le fake news e lancia uno strumento per verificare l’attendibilità dei contenuti pubblicati sul social network. Cliccando sull’icona “i”, l’utente apre un riquadro che riporta ogni tipo di informazione sul post: dal numero di condivisioni, ai post correlati e di tendenza, voci di Wikipedia e pagina Facebook dell’autore del post. La veridicità di una notizia potrà essere verificata dagli utenti senza uscire dal sito. Il sistema è stato chiamato FYI, l’acronimo di “for your information”.
La verifica social è accessibile dal News Feed, la lista di contenuti giornalistici inviati dal sistema in base alle preferenze espresse dagli utenti. Secondo quanto riporta Tgcom, cliccando su un’icona è possibile conoscere, prima ancora di aprire il post, il giudizio espresso dalla community su un particolare contenuto. Oltre a quello dei semplici utenti, il feedback include il parere degli editori che aderiscono al Facebook Journalism Project, un’iniziativa mirata a potenziare la collaborazione con gli operatori del mondo dell’informazione. L’obiettivo finale è contrastare il fenomeno delle notizie false dall’interno, senza ricorrere a professionisti specializzati nel controllo delle notizie. “Negli Stati Uniti solo il 53% degli americani si fida delle fonti che usa” – ha spiegato Andrew Anker, direttore della sezione news di Facebook – vogliamo fare in modo che sia possibile sapere di più su chi ha scritto un articolo”.
Utenti protagonisti – Oltre all’opinione dei membri più autorevoli della community, il sistema propone anche informazioni aggiuntive. L’utente può contestualizzare il contenuto visualizzando la voce di Wikipedia dedicata all’autore, la sua pagina Facebook ufficiale o gli articoli che trattano un argomento simile. L’obiettivo è rendere il lettore il più possibile autonomo, fornendogli gli strumenti per scegliere le fonti migliori. Ogni iscritto può improvvisarsi giornalista, decidendo quali post sono attendibili e quali no.
I limiti del sistema – La verifica “dal basso”, però, presenta alcuni limiti oggettivi. Le risorse sono fornite dal gestore del servizio e, tra le cosiddette “fonti”, compaiono anche siti non sempre attendibili. La stessa Wikipedia è redatta da anonimi internauti. Anche un creatore di fake news, quindi, può servirsene per accreditare una notizia falsa.
Facebook difende la scelta – L’azienda ha precisato che lo strumento è in fase di rodaggio e la collaborazione con gli editori migliorerà ulteriormente la qualità delle notizie. “Gli utenti chiedono più informazioni riguardo ai contenuti che vedono in bacheca – ha detto la product manager di Facebook, Sara Su, in un’intervista al giornale on line TechCrunch – vogliono capire se un autore è affidabile e la notizia è credibile”. Interrogata sull’opportunità di usare Wikipedia come fonte alternativa, Su ha difeso la scelta, precisando che “le informazioni false su Wikipedia sono rare e vengono corrette in fretta”. Poi ha invitato l’enciclopedia ha contribuire attivamente al controllo dei contenuti: “Wikipedia dovrebbe intervenire ogni volta che una fake news viene postata sulla piattaforma. Inoltre, è importante spiegare agli utenti la policy del sito riguardo al contrasto alla disinformazione via web”.
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