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Cronaca Italia

Pozzuoli, famiglia muore in un cratere della Solfatara

Padre, madre e figlio muoiono in un cratere della solfatara, salvo un bambino

Tragedia nella Solfatara di Pozzuoli. Muoiono tre persone: un padre, una madre ed il loro figlio. Sono caduti in una voragine, probabilmente satura di anidride carbonica e profonda circa due metri e mezzo, che si è aperta nei giorni scorsi e che probabilmente si è allargata per la pioggia caduta negli ultimi due giorni.
Secondo quanto si apprende dalla Protezione Civile campana, il ragazzino avrebbe superato la cordicella che delimita la zona visitabile, penetrando nell’area interdetta alle visite e sarebbe caduto nella pozza di fango, i due genitori avrebbero cerato di salvare il figlio, trovando però la morte. Le sabbie mobili hanno ingoiato tutti e tre e l’esalazione dei gas sarebbe stata letale.
Il tutto sotto gli occhi del fratellino più piccolo, di 7 anni, che si è salvato.
La famiglia, di Torino e residente a Meolo di provincia di Venezia, si trovava in vacanza in Campania: prima di ritornare sui banchi di scuola i genitori avevano deciso di far visitare ai figli il vulcano dei Campi Flegrei. Ad estrarre i corpi delle tre vittime sono stati i vigili del fuoco.

Sul posto, il vulcanologo dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe Mastrolorenzo: “Da quando ho capito si è aperta una cavità profonda circa 2,30 metri che ha incamerato anidride carbonica che è stata fatale per le tre persone. Le precipitazioni intense possono determinare questi cedimenti”.
Nel luogo dove è avvenuta la tragedia c’era una voragine già segnalata e delimitata che si è aperta su un terreno con un basso coefficiente di solidità: probabilmente, anche a causa delle intense precipitazioni di ieri, si è ulteriormente allargata. È l’ipotesi che avanza Francesca Bianco, direttore dell’Osservatorio Vesuviano. L’attività vulcanica della Solfatara è monitorata da sei stazioni (geofisiche e geotermiche) dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

“Sono qui da quarant’anni e un incidente del genere non è mai accaduto”. A parlare è Armando Guerriero, titolare dell’omonimo bar che dal 1931 sorge a poca distanza dall’ingresso della Solfatara dove oggi hanno perso la vita tre persone. Guerriero riferisce che poco dopo la tragedia il piccolo, l’unico sopravvissuto della famiglia, è stato portato all’interno del suo bar.
“Abbiamo cercato di tranquillizzarlo, ovviamente era molto scosso”, aggiunge Guerriero. “Di continuo ci ha chiesto dei suoi familiari”, prosegue il titolare del bar. Il bambino di 7 anni è stato affidato temporaneamente agli assistenti sociali del Comune di Pozzuoli, che lo seguono insieme ad una psicologa. Da Torino, sono attesi nel pomeriggio i nonni del bimbo.

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