La rivelazione di Steve Coll su bin Laden e l’attacco alle Torri gemelle
Non solo la jihad dietro la volontà, da parte di Osama bin Laden, di progettare e portare a termine la strage dell’11 settembre 2001 alle Torri gemelle del World Trade Center di New York. Secondo il Daily Star, la religione sarebbe stata solo un pretesto per poter portare a termine una vendetta personale covata da tempo.
Il tabloid britannico riporta la teoria di Steve Coll, autore del documentario ‘Road to 9/11’, secondo cui bin Laden aveva deciso di vendicarsi degli Stati Uniti dopo essere stato forzato a lasciare una vita agiata in Sudan, dove si era stabilito dopo l’esilio. Figlio di un ‘self-made man’ saudita, bin Laden aveva ereditato circa 30 milioni di dollari e, dopo aver studiato in Gran Bretagna e offerto aiuto alla resistenza antisovietica in Afghanistan, nel 1988 aveva fondato al-Qaeda. Questo lo costrinse all’esilio in Sudan, avvenuto nel 1992, ma gli Stati Uniti lo forzarono ad abbandonare il paese africano e rifugiarsi in Afghanistan: era il 1996 e la sua vita privata cambiò per sempre.
Due delle mogli di bin Laden, tra cui l’amata Khadijah Sharif, non volendo affrontare le difficoltà di una vita povera in un paese martoriato, decisero di rompere il matrimonio. Da quel giorno l’odio e il rancore verso gli Stati Uniti crebbero fino a diventare un’ossessione personale per Osama, e non come semplici nemici di guerra. “Bin Laden inizialmente rimproverava agli Stati Uniti di aver scatenato guerre ovunque e di aver alterato l’Islam tradizionale, ma dopo la fuga dal Sudan cambiò tutto” – spiega Steve Coll – “Gli americani pensarono che una volta in Afghanistan, lui sarebbe lentamente sparito dalla scena mondiale. La prima cosa che fece, però, fu salire su una montagna e lanciare una vera e propria dichiarazione di guerra contro gli Usa”.
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