Due referendum per l’Emilia-Romagna
Con la nascita della Repubblica italiana nel 1946, due territori che fino ad allora avevano vissuto separati furono uniti per formare una Regione unica: L’Emilia Romagna. Da allora gran parte dei cittadini dei due territori ne hanno sempre chiesto la divisione. La Lega Nord vuole, di fatto, trasformare tutto ciò in realtà e ha chiesto di modificare lo Statuto della Regione Emilia-Romagna per indire un referendum consultivo e chiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. In pratica il carroccio si muove sulla scia delle Regioni Lombardia e Veneto.
Ma non solo, i consiglieri leghisti hanno chiesto all’esecutivo regionale di impegnarsi a indire un secondo referendum consultivo, rivolto ai soli elettori delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e dei comuni del Circondario imolese (Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Dozza, Fontanelice, Imola e Mordano), per esprimere il proprio voto sulla costituzione di una “entità regionale autonoma denominata Regione Romagna, con propria Assemblea regionale e un proprio governatore, senza ulteriori costi per la finanza pubblica”.
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