Fermato il presunto aggressore della donna colpita alla testa nel pronto soccorso dell’ospedale di Taranto
Adriana Dursi, una 74enne affetta da Alzheimer, è stata aggredita e colpita alla testa nell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Un 42enne, identificato grazie alle telecamere di videosorveglianza, è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio. L’aggressione è avvenuta nel pronto soccorso, dove l’anziana si trovava su una barella in attesa di essere visitata. La donna è in fin di vita, ricoverata in rianimazione in stato di coma.
Il fermo dopo un lungo interrogatorio – I poliziotti hanno ascoltato alcuni testimoni e visionato i filmati messi a disposizione dalla direzione generale dell’Azienda sanitaria locale. Il fermo dell’uomo, Giovanni Maggio, è scattato dopo un lungo interrogatorio: avrebbe colpito la 74enne con un punteruolo. L’anziana era stata accompagnata al pronto soccorso dal figlio e da una badante.
L’aggressione improvvisa, forse un raptus – L’aggressione, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è avvenuta quando l’uomo, che avrebbe evidenziato dei segni di squilibrio, è entrato nell’astanteria. Pare che sia stata un’infermiera a udire un urlo e a entrare nella stanza, scoprendo la 74enne riversa per terra, in una pozza di sangue. L’aggressore, però, si era già dileguato senza lasciare tracce. E’ stato rintracciato solo ore dopo. Resta ancora oscuro il movente dell’aggressione: forse si è trattato di un raptus.
Piccolo segno vitale dopo che era già stata dichiarata la morte cerebrale – La vittima, che ha subito una profonda ferita all’osso temporale destro, è in condizioni disperate. In mattinata i medici ne avevano dichiarato la morte cerebrale: il periodo di osservazione di sei ore cui bisogna attenersi prima di decretare l’eventuale decesso del paziente è stato però sospeso in seguito a un piccolo segnale vitale emerso dai rilievi strumentali.
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