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Cronaca Italia

Incendio sul Vesuvio, arrivano i militari. Nuovi focolai anche in Sicilia

Il Sud Italia brucia, arrivano i militari sul Vesuvio

Il Comitato per l’ordine e la sicurezza su iniziativa del ministro dell’Ambiente, Galletti, e della Prefettura, in accordo con i ministri dell’Interno e della Difesa, hanno avviato nell’area del Vesuvio interessata dall’emergenza incendi ”una rimodulazione del piano d’impiego dei militari” orientato ”in funzione preventiva”.
Il ministro ha spiegato: “Ci sono molte possibilità che l’incendio sia doloso e su questo voglio essere molto chiaro: ci sarà una attività di indagine fortissima”.
Intanto da questa mattina sono tornati a volare i mezzi aerei. Sulle aree ancora colpite dai roghi operano in particolare tre Canadair, che stanno supportando il lavoro svolto dalle squadre di terra composte da personale Sma, Forestale, vigili del fuoco e protezione civile, supportati da associazioni e volontari.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha dichiarato: “Credo che il Paese debba dichiarare lo stato di emergenza nazionale sia per quanto riguarda la siccità che per l’emergenza incendi”. “La natura – ha aggiunto – quando viene violentata reagisce e l’uomo la sta violentato da decenni, dagli inizi degli anni Ottanta del Novecento quando le politiche liberiste hanno iniziato a radicarsi. Chi fa politica deve dare messaggi diversi e i cittadini devono difendere i territori”. Da de Magistris l’invito al Governo “a investire per acquistare canadair, elicotteri e non a utilizzare risorse per salvare banche e fare spese militari”. Secondo l’ex pm, infine, decidere di “smantellare” il Corpo forestale e farlo confluire nell’Arma dei carabinieri è stata una scelta “scellerata, un errore strategico, istituzionale e politico gravissimo”.

Sono tre gli incendi in atto sul versante del Vesuvio: a Ottaviano, Torre del Greco ed Ercolano. Questo ultimo incendio, si apprende, starebbe interessando anche il territorio di Massa di Somma. Diversi i focolai visibili anche dalle abitazioni in prossimità del mare nei comuni vesuviani.
La Procura di Torre Annunziata (Napoli) ha aperto un fascicolo di inchiesta sui roghi che stanno interessando le aree del Vesuvio e diversi comuni della provincia di Napoli. L’accusa è di incendio doloso, per ora a carico di ignoti. Con ogni probabilità le indagini si potrebbero avvalere anche di immagini dall’alto per documentare la situazione legate alle fiamme e al loro evolversi.

Un incendio è divampato a San Vito Lo Capo (Trapani) in prossimità del villaggio turistico Calampiso che ospita circa 700 villeggianti evacuati a bordo di barche.
Il sindaco Matteo Rizzo ha lanciato un appello sui social network per chiedere a chiunque fosse in possesso di imbarcazioni in buono stato di raggiungere il porticciolo per dare un aiuto nelle operazioni di evacuazione della megastruttura. “E’ urgentissimo!”, ha scritto il sindaco.

Due incendi si sono sviluppati a Catania e minacciano alcune abitazioni. Il primo è divampato nelle sterpaglie tra via Sabato Martelli Castaldi e via Nazario Sauro, il secondo nel Villaggio Rainbow di San Giuseppe La Rena, nel paradiso degli Aranci, nella periferia Sud della città.

A Messina gli incendi continuano a non dare tregua da quattro giorni, un nuovo vasto rogo si è sviluppato nel rione di Sperone e le fiamme stanno lambendo le case. Un altro incendio si sta sviluppando nel villaggio di Salice dove sono attivi i canadair. Intanto la Procura di Messina ha aperto un ‘inchiesta contro gli atti incendiari ancora contro ignoti.

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