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Tensione in Europa sui migranti, sostegno all’Italia ma nessuna apertura verso altri porti

Nessuna apertura dei porti di Francia e Spagna ai migranti, l’Austria minaccia l’esercito al Brennero

L’Italia incassa la “piena intesa”, di Francia e Germania sulla questione migranti. L’accordo di Parigi anticipa di pochi giorni il summit di Tallin.
L’ incontro voluto dal ministro dell’Interno Marco Minniti con i colleghi tedesco e francese, Thomas de Maziére e Gerard Colomb, e con il commissario europeo per gli Affari interni Dimitri Avramopoulos, ha portato ad un documento su più punti che si sta mettendo a punto e che l’Italia presenterà giovedì in Estonia all’incontro dei ministri degli Interni di tutti e 28 i paesi Ue.
Il testo, vede tra i punti qualificanti la regolamentazione delle azioni e dei finanziamenti delle Ong, con maggiori poteri alle Guardie Costiere e più fondi per consentire alla Libia il controllo delle coste. Altro tema centrale è quello relativo alla ricollocazione dei migranti. Non sarà facile imporre una linea in un’Europa con paesi refrattari, finora, a una collaborazione fattiva, che chiedono – Francia compresa – di distinguere bene tra migranti economici e rifugiati, visto che solo questi ultimi hanno realmente diritto a una protezione.

Intanto Spagna e Francia chiudono i loro porti agli sbarchi dei migranti soccorsi nel Mediterraneo e l’Austria si è detta pronta a schierare l’esercito se il flusso non rallenterà. Il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil ha annunciato che “molto presto saranno attivati controlli alle frontiere e ci sarà bisogno di un dispiegamento dell’esercito  fino a 750 uomini – indispensabile se l’afflusso di migranti dall’Italia non diminuisce”.
“La nostra priorità è lavorare a monte per ridurre il flusso di migranti verso l’Italia ed evitare tragedie nel Mediterraneo”: lo dice il commissario europeo Dimitris Avramopoulos in un’intervista al quotidiano francese Le Figaro in edicola il 4 luglio. “Oggi l’Italia – dice Avramopoulos – si trova in una situazione delicata e noi la aiuteremo. E’ quello che già facciamo politicamente, finanziariamente, materialmente. Abbiamo ottenuto risultati, ma dobbiamo raddoppiare gli sforzi per ridurre significativamente il flusso”.

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