Lo studio che fa chiarezza sulla Sacra Sindone
La Sindone, il lenzuolo di lino che secondo un’antica tradizione ha avvolto il corpo di Gesù dopo la crocefissione, non è un falso. È quanto emerso da un nuovo studio scientifico condotto da due istituti del Cnr (l’Istituto Officina dei Materiali di Trieste e l’Istituto di Cristallografia di Bari) insieme al Dipartimento di Ingegneria industriale di Padova. I ricercatori hanno dimostrato come il lenzuolo di lino abbia effettivamente avvolto il corpo di un uomo morto dopo aver subito molti e gravi traumi. Lo riporta La Stampa, ed è una tappa fondamentale per capire la genesi della più importante reliquia della cristianità.
L’analisi non dà la certezza che quel corpo fosse effettivamente quello di Gesù Cristo, ma smentisce ancora una volta tante fantasiose ricostruzioni relative alla fattura della Sindone come oggetto dipinto. “Gli esperimenti sono stati condotti tramite un nuovo metodo di microscopia elettronica in trasmissione a risoluzione atomica e diffrazione di raggi X ad ampio angolo”, spiega Elvio Carlino a La Stampa, dell’IC-CNR, che ha guidato la ricerca. “Gli studi si sono concentrati sulle regioni della fibra lontane dalle macchie visibili in microscopia ottica. La fibra è stata studiata a risoluzione atomica per lo studio di nanoparticelle organiche, secondo un metodo recentemente messo a punto nel centro di Trieste che ho diretto sino a poche settimane fa. Lo studio ha dimostrato come la fibra di lino sia cosparsa di creatinina, di dimensioni fra 20 e 90nm (un nanometro equivale a un milionesimo di millimetro, ndr), legata a piccole particelle di ferridrato di dimensioni fra 2nm e 6nm, tipiche della ferritina”.
Le particelle osservate non possono essere degli artefatti realizzati nei secoli successivi. Secondo quanto emerge dallo studio, “l’uomo deposto nella Sindone è stato vittima di pesanti torture prima di una morte cruenta”. Le stesse modalità tramandate dai Vangeli riguardo la crocifissione di Gesù.
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