Per la prima volta l’italia valuta la possibilità di chiudere i porti, la situazione è insostenibile.
L’Italia ha inviato un messaggio ufficiale alla Commissione europea sul tema dell’immigrazione, definendo “grave” la situazione affrontata dal nostro Paese. Il governo ha infatti dato mandato al Rappresentante presso l’Ue, l’ambasciatore Maurizio Massari, di porre formalmente al commissario per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, il tema degli sbarchi in Italia. E spunta l’ipotesi di chiudere i porti italiani alle navi straniere.
Nelle ultime 48 in Italia si stanno facendo sbarcare 12 mila migranti, da 22 navi, molte di queste di organizzazioni non governative.
L’Italia, sottolineano le fonti, continuerà a salvare vite in mare come sempre ha fatto in questi anni, ma non è più sostenibile che tutto il peso dell’accoglienza debba gravare sul nostro Paese. Salvataggi e accoglienza non possono essere disgiunti e dunque il contributo dell’Ue non dovrà limitarsi alle operazioni di soccorso in mare. L’eventuale blocco dei porti italiani riguarderebbe non solo le navi delle Organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo centrale ma anche le unità navali inserite in Frontex, l’Agenzia cui spetta il controllo delle frontiere esterne dell’Ue, e in Eunavformed, l’operazione che ha il compito di contrastare nel canale di Sicilia i trafficanti di esseri umani, alla quale partecipano 25 nazioni europee.
“Se il fenomeno dei flussi continuasse con questi numeri la situazione diventerebbe ingestibile anche per un Paese grande e aperto come il nostro”, ha evidenziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando con il primo ministro canadese Justin Trudeau ad Ottawa. Il capo dello Stato spiega che si tratta di “un fenomeno epocale che non si può cancellare alzando muri ma occorre governarlo con serietà”. Per Mattarella, il fenomeno migratorio “va governato assicurando contemporaneamente la sicurezza dei cittadini”.
“Dall’Italia arriva un grido d’allarme, un sos, non una richiesta di soldi: non possiamo lasciarla sola”. Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani al telefono con l’ANSA. “Ho parlato con Juncker, un colloquio positivo in cui ha ribadito che l’Ue non può voltare le spalle all’Italia”, ha aggiunto. “Dopo la chiusura della rotta dei Balcani, è indispensabile chiudere anche quella del Mediterraneo centrale, non si possono avere più ritardi nella soluzione del problema”.
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