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Televisione

Tagli ai compensi Rai. Lettera di Bruno Vespa al Cda: “Niente tagli al mio compenso, sono un artista…”

Ultimatum attraverso una lettera di Bruno Vespa alla Rai

Bruno Vespa non ci sta al taglio dei compensi in Rai. Com’è noto, il governo ha escluso qualsiasi tetto ai compensi degli artisti-artisti, che Viale Mazzini potrà pagare a prezzi di mercato. La regola, però, non vale per i giornalisti, soprattutto per coloro che, pur essendo tali, hanno ottenuto dei contratti di tipo artistico. A queste persone, il ministero dello Sviluppo Economico chiede di applicare il tetto di legge di 240 mila euro lordi annui, fissato dalla normativa sull’editoria del 2016.

A tal proposito, il conduttore di “Porta a porta”, che guadagna molto di più, ha fatto recapitare al CdA della Rai, lunedì scorso, una lettera nella quale chiede di non entrare nella “tagliola”. Ecco il testo riportato da Repubblica:

“Cara Presidente, cari Consiglieri,

poiché alla vigilia di vostre importanti decisioni alcuni giornali tornano su una possibile differenza tra artisti  e giornalisti nel superamento dei tetti retributivi, mi permetto di sottoporvi qualche breve e rispettosa riflessione.
 
1.     La norma del 2007 che esonera dai tetti le prestazioni professionali e artistiche che si svolgono nelle società a partecipazione pubblica operanti in regime di concorrenza (come è la Rai, ndr), richiamata dal parere dell’Avvocatura dello Stato , chiarisce ab origine ogni equivoco sulla differenza di impiego.
2.     Volendo tuttavia avventurarsi in una speciosa distinzione, il terreno diventerebbe assai scivoloso. Tra un Fabio Fazio che si occupa di Falcone e un Bruno Vespa che fa un programma su Ballando con le stelle chi è l’artista e chi il giornalista?
3.     Ha sempre sbagliato la Rai nello stipulare con professionisti che vengono dal giornalismo contratti artistici che prevedono il versamento di contributi all’Enpals e agli enti previdenziali che l’hanno sostituito?
4.     Riconoscere carattere esclusivamente giornalistico a trasmissioni come Porta a porta o altre comporterebbe ovviamente la mutazione in giornalistici di tutti i contratti in essere per chi vi collabora.
5.     Sono fiducioso infine che la discussione su questo tema avvenga su basi esclusivamente giuridiche e di buon senso, allontanando il sospetto – alimentato da alcune dichiarazioni politiche e non solo – che si voglia immaginare qualche norma contra personam, inaccettabile sotto ogni profilo.

Grazie per l’attenzione e auguri cordiali di buon lavoro”.

Bruno Vespa

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