Missile nel Mar del Giappone, Pyongyang rivendica e minaccia le basi americane
La Corea del Nord ha rivendicato il successo del lancio del missile terra-terra a medio raggio testato domenica: si è trattato di un Hwasong-12. Per la tv di Stato Kctv ha raggiunto l’altitudine di 2.111,5 km e la gittata di 787 chilometri. Le operazioni, ha aggiunto l’agenzia ufficiale Kcna, sono state condotte sotto la supervisione del leader Kim Jong-un. Il vettore è in grado di trasportare “una testata nucleare di grandi dimensioni”.
Kim, inoltre, ha impartito l’ordine a scienziati e tecnici di “continuare a sviluppare più precise e diversificate” testate nucleari e i modi per il loro utilizzo, oltre a quello di “fare i preparativi per per un maggior numero di test fino a quando gli Usa e i loro vassalli non faranno le giuste scelte con ragione”.
Gli stati Uniti non dovrebbero “trascurare o sottostimare la realtà” che le loro basi nell’Asia-Pacifico “sono nel range di un attacco”. Una prova è data anche dalla capacità di lancio del vettore: al fine di garantire la sicurezza dei Paesi vicini, il lancio è avvenuto calcolando un angolo molto alto in modo da ridurre la distanza di volo.
Le stime dei militari nipponici, infatti, hanno ipotizzato ieri una gittata di circa 4.000 chilometri se il lancio fosse avvenuto seguendo una traiettoria normale.
Lancio missile “monito e minaccia per gli Usa” – La Corea del Nord ha testato ieri con successo un missile di medio-lungo raggio capace di montare “una testata nucleare grande e pesante” fin nel range di target sul territorio Usa, invitando Washington a non sottovalutare il suo potenziale. Lo riporta l’agenzia Kcna. I militari di Seul, pur dovendo fare altri accertamenti, hanno comunque espresso scetticismo ritenendo che il Nord debba ancora sviluppare la tecnologia per “il rientro atmosferico”, elemento chiave per per i missili intercontinentali.
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