Legge sulle demolizioni fra pochi giorni al senato. Scatta l’allarme
In Senato si vota, fra tre giorni, una legge per cambiare le regole sugli abbattimenti delle abitazioni abusive. Il primo firmatario è un verdiniano, Ciro Falanga, e il decreto in dirittura d’arrivo prevede una serie di provvedimenti di peso. Oggi la maggior parte delle demolizioni è affidata alla magistratura, che interviene quando i sindaci non ottemperano (quasi sempre, in Italia). La novità del Decreto Falanga è quella di organizzare una vera e propria classifica delle priorità per l’invio delle ruspe. In fondo a questa graduatoria c’è “l’abuso per necessità”.
A chi non ha un alloggio alternativo – la maggior parte di coloro che hanno commesso un abuso edilizio, d’altra parte – non si potrà tirare giù l’edificio illegale. Fosse anche una villa, fosse anche in un’area protetta. Nel testo, si legge, all’ultimo posto delle priorità sono posizionati “gli immobili abitati la cui titolarità è riconducibile a soggetti appartenenti a nuclei familiari che non dispongano di altra soluzione abitativa”. Si dovranno quindi segnalare “alle competenti amministrazioni comunali” gli edifici “in possesso di soggetti in stato di indigenza”.
A sostenere il decreto – è il 580-B, “Disposizioni in materia di criteri per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi” – ci sono dieci milioni di euro. Una cifra che, parametrata ai costi attuali di un abbattimento, consentirebbe 130 interventi l’anno in tutto il Paese. Il Decreto Falanga è atteso con una certa premura dai governatori della Campania e della Sicilia. In particolare, Vincenzo De Luca ha disposto a Napoli e nelle altre quattro province campane la sospensione di ogni intervento di demolizione in attesa dell’ultimo passaggio parlamentare del Ddl 580-B, appunto al Senato.
Ma l’azione di Ala e Forza Italia – che fin qui non ha incontrato ostacoli da parte del Pd e del Movimento 5 Stelle, la sesta commissione ha votato favorevolmente e all’unanimità – conosce un’opposizione formale da parte dei Verdi con i suoi coordinatori nazionali Angelo Bonelli e Luana Zanella e il responsabile territorio Sauro Turroni. In questa campagna sono affiancati da urbanisti di peso come Paolo Berdini (ex assessore della Giunta Raggi) e Vezio De Lucia, ex magistrati ambientali come Gianfranco Amendola e Domenico Lo Savio, dal radicale Mario Staderini, l’intellettuale Vittorio Emiliani, l’avvocato Fabio Balocco.
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