Pubblicato il nuovo libro di Maurizio de Giovanni, I Guardiani, edito da Rizzoli.
Maurizio de Giovanni affianca alle due fortunate serie del Commissario Ricciardi e dei Bastardi di Pizzofalcone un nuovo filone, quello della fantarcheologia, con i Guardiani.
Ha rischiato de Giovanni, ha rischiato perchè le due serie di romanzi che scrive da anni sono seguitissime e rodate, ha rischiato perchè il suo pubblico è prevalentemente abituato ai gialli, ha rischiato perchè i Bastardi e Ricciardi gli impongono un ritmo di lavoro sostenuto, ha rischiato anche perchè, da come si legge dal piatto posteriore de I Guardiani, è già in produzione una serie tv da questo romanzo, il primo di una trilogia. Ha corso il rischio di poter essere visto come un’operazione commerciale, ma si è buttato ed il risultato è entusiasmante e perfettamente riuscito.
Dalla sua pagina facebook, aveva scritto che sin da bambino fantasticava su una storia simile, sospesa tra fantascienza e realtà ed aveva il sogno di tradurla in pagine scritte ed è vero, è palese questo amore leggendo I Guardiani.
Marco Di Giacomo è un antropologo dell’Università di Napoli, burbero e chiuso in se stesso, arenato sulla sua teoria che Napoli è una città stratificata con un sotto ampio e sviluppato quanto il sopra, come i culti religiosi che si sono susseguiti per milleni, attraverso i popoli che l’hanno abitata da secoli. Il protagonista non è ben visto nell’ambiente accademico, uno con la testa tra le nuvole, mai concreto ed un bel giorno il direttore del Dipartimento gli affida una gionalista tedesca, Ingrid, da scarrozzare per la città in cerca di miti e segreti esoterici di Napoli. Marco si farà accompagnare dal suo assistente Brazo Moscati e da sua nipote Lisi, brillante ricercatrice come lo zio, anzi di più. I quattro si imbatteranno in una serie di reati e strani eventi tutti concatenati e che rientrano in un disegno ben più vasto, attraverseranno cunicoli, sottoscala, cisterne ed ipogei che ci racconteranno, attraverso una trama di fantarcheologia, la reale storia dell’origine millenaria di Napoli.
Il tempio romano dedicato alla dea Diana, signora dei boschi, protettrice degli animali selvatici, delle fonti e delle donne, le cui adepte chiamate Dianare e poi janare furono scambiate, in epoca cristiana, per streghe da che erano semplici cultrici della terra e delle erbe mediche. Sulle fondamenta del tempio oggi sorge la chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta voluta dal vescovo Pomponio nel VI secolo e che fu dedicato proprio alla Madonna, una donna appunto, per non discostarsi da un’altra donna, Diana, il cui culto era ancora sentito nei primi secoli del cristianesimo.
Il culto di Mitra, dio persiano, arrivato nell’antica Roma a seguito delle campagne militari lungo le coste dell’Asia Minore e che ebbe tra i suoi seguaci persino Nerone, di cui a Napoli si sono ritravate tracce nella gigantesca cavità, scavata nel tufo del Monte Echia, l’antico cratere vulcanico che fu scelto per il primo insediamento dei coloni greci, di via Santa Maria a Cappella Vecchia, non lontano da Piazza dei Martiri e che oggi è un parcheggio.
I culti di Ecate, signora della notte e di Lilith oggi chiamati delle Anime pezzentelle. Iside, portata a Napoli da mercanti e coloni provenienti dall’Egitto che si stanziarono con abitazioni e botteghe nel centro storico della città e Cerere, dea dell’agricoltura di epoca romana, di cui oggi è visibile solo un piccolo bassorilievo inglobato sotto l’arco della torre di san Gregorio Armeno.
Sui secoli di storia napoletana, su questi livelli che la città conserva come strati sovrapposti, in cui nessuno ha annullato il precedente, si snoda la storia dei quattro protagonisti, che avvince, appassiona e ci svela il ruolo dei Guardiani, che vivono e rivivono tramite un flusso di energia che avviene ogni trenta anni e che “arriva quando c’è un determinato allineamento e quando non ci sono elementi in contrasto, che rinnova. Ma che comunica.” La città di sopra in cui l’azzurro del cielo si fonde con quello del mare con colori “quasi assurdi nella loro brillantezza lucida”, diventa un tutt’uno con la città di sotto, il vulcano, gli strati, i millenni che Napoli porta con sé, “ l’idea dell’Inferno che abbiamo così fortemente costruito ha in sé l’eterno Paradiso: il ricongiungimento dell’uomo con chi lo ha creato”.
In questo primo capitolo della trilogia de I Guardiani, de Giovanni ci propone un romanzo dal taglio dark e fantasy, ma su una base storica che tiene viva la curiosità del lettore preso a riconoscere le origini di una metropoli come Napoli, una nuova squadra che pian piano si delinea ed i cui protagonisti assumono caratteristiche e segni distintivi ed il suo stile di scrittura che racconta, avvincendo, ma che porta con sé anche poesia e l’amore per la sua terra, creando tutte le premesse per un seguito brillante.
I Guardiani di Maurizio de Giovanni è edito da Rizzoli.
Aggiungi Commento