Lunga intervista di Donald Trump concessa a Reuters, “Non escludo che si arrivi a un grande conflitto”.
“Non escludo che si arrivi a un grande, grande conflitto con la Corea del Nord“. E’ quanto ha dichiarato il presidente americano, Donald Trump, in un’intervista a Reuters parlando nello Studio Ovale, prima di precisare che la speranza della sua amministrazione è quella di «risolvere le cose per via diplomatica, anche se è molto complicato».
Nonostante i venti di guerra che spirano sempre più pesantemente sulla regione, però, nell’intervista sorprendono i toni usati da Trump per descrivere Kim Jong-un: “Ha 27 anni, suo padre muore, lui prende le redini del regime. Dite quel che volete, ma non è semplice, specie a quell’età. Non lo dico per dargli credito, spero che si dimostri razionale”.
Il presidente americano, a proposito della Cina, ha lodato il suo omologo Xi Jinping — «un uomo buono, che ho potuto conoscere bene: ama la Cina e il popolo cinese» — per il suo ruolo: «So che vorrebbe fare qualcosa, forse è possibile che non possa farlo. Ma sta facendo tutto ciò che è in suo potere» per aiutare a risolvere la situazione. (Nelle stesse ore, in una intervista a Fox News, il segretario di Stato Rex Tillerson ha precisato che la Cina gli ha fatto sapere di essere pronta a imporre sanzioni economiche su Pyongyang nel caso di nuovi test nucleari).
Trump ha inoltre affermato che “la Corea del Sud dovrà risarcire il sistema antimissile Thaad” installato per far fronte alle minacce di Pyongyang. “Ho informato la Corea del Sud che sarebbe opportuno che pagassero. E’ un sistema da un miliardo di dollari. E’ fenomenale, distrugge missili direttamente in cielo”, ha spiegato Trump. Ma la Corea del Sud ha già risposto picche citando il trattato di sicurezza che risale alla guerra di Corea (1950-53), con 28mila soldati americani dispiegati a difesa dell’alleato strategico: secondo il governo di Seul, l’installazione del sistema antimissile è da considerare parte di questo patto.
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