Sexting, preoccupano i dati di un’indagine condotta da Pepita Onlus su adolescenti di 16 regioni italiane
Cresce il fenomeno Sexting in Italia, dove 2 adolescenti su 5 lo hanno fatto almeno una volta e il primo messaggio hot lo hanno inviato fra gli 11 e i 14 anni. Un teenager su 10, inoltre, ha fatto selfie intimi o senza vestiti e il 3% pubblica queste foto sui social. Lo rende noto Pepita Onlus, un’associazione impegnata a sensibilizzare i ragazzi sui rischi del web. I risultati dell’indagine sono stati diffusi in occasione della firma di un protocollo d’intesa contro il cyberbullismo tra la Polizia di Stato e la Casa pediatrica dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco. Un’alleanza contro l’emergenza cyberbullismo, che nel 2016 ha fatto registrare in Italia 235 denunce con minori vittime di reato, con 31 under 18 che si sono resi responsabili di atti che vanno dallo stalking alle molestie, alla diffusione di materiale pedopornografico.
L’indagine è stata fatta su un campione di 2800 ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 17 anni. Il questionario è stato distribuito tra scuole, oratori e associazioni sportive di 16 regioni italiane. È emerso che oltre il 40% degli adolescenti ha inviato messaggi, foto e video a contenuto sessuale, mentre il 60% ha ricevuto questo tipo di materiale. Ma non solo, il 41% dei ragazzi intervistati ha ammesso di essersi sentito a disagio quando qualcuno lo ha guardato; al 64% è capitato almeno una volta che qualcuno facesse allusioni sessuali sul loro corpo, atteggiamenti o persona, e al 73% è successo almeno una volta di ricevere da amici, compagni e sconosciuti, anche senza volerlo, foto o video con contenuti sessualmente espliciti e/o pornografici. Il 25% degli intervistati, inoltre, ha detto di avere provato curiosità, il 25% indifferenza, mentre il 21% ha provato disagio. Quasi la metà ha detto di aver cancellato il contenuto. I contenuti hot viaggiano nel 67% dei casi via Whatsapp, Instagram (57%) e Snapchat (43%).
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