Formazione ed esame obbligatorio. I dettagli della proposta per regolamentare i professionisti dell’immagine
Formazione obbligatoria, esame professionale e titolo di abilitazione a livello nazionale per massaggiatori, tatuatori e piercers. Una nuova normativa per aggiornare una legge vecchia di quasi trent’anni e divenuta ormai “Inadatta a contenere le varie tipologie di attività, promosse anche dall’evoluzione tecnologica”. È l’idea alla base della proposta presentata alla camera dal deputato Pd Marco Donati, che vuole introdurre una specializzazione in socio-estetica da ottenere al termine di un corso di 600 ore, non solo per le categorie già menzionate, ma anche per onicotecnici e truccatori.
“Un impianto normativo al passo con i tempi per contrastare l’abusivismo”. Obiettivo della legge, chiarisce la proposta depositata alla Camera, non è solo quello di “Creare un impianto normativo ben definito e al passo con i tempi”, ma anche di “contrastare il fenomeno dell’abusivismo, che genera una concorrenza spietata per le imprese di estetica, di acconciatura e, in generale del benessere, assumendo come punti di forza i prezzi bassi, il servizio a domicilio e la noncuranza delle norme di legge in materia igienico-sanitaria e di sicurezza, a seguito della quale si rileva anche un aumento delle patologie infettive”.
Un giro d’affari in nero da 15 milioni di euro – Oggi, questi profili professionali devono attenersi alla risoluzione ResAp del Consiglio d’Europa e l’unica normativa nazionale è costituita dalle Linee guida del Ministero della Sanità che, ormai, “Non sono sufficienti a contenere e disciplinare gli effetti di una richiesta sempre in aumento”.“Dei 4.000 nuovi centri di estetisti e di acconciatori nati negli ultimi anni – si legge nelle motivazioni – ben 2.000 sono abusivi e il giro d’affari generato dal lavoro nero è di 15 milioni di euro di evasione fiscale e contributiva”.
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