Le onde gravitazionali si preparano a scalfire il mistero che avvolge i buchi neri
ONDE GRAVITAZIONALI – Ha incuriosito tutti, ha riempito d’entusiasmo il mondo della fisica e dell’astronomia, ha aperto nuove frontiere ed e’ in odore di Nobel: la scoperta delle onde gravitazionali compie un anno, ma l’esplorazione di questo aspetto completamente nuovo dell’universo e’ appena agli inizi e scalda i muscoli per andare a conoscere da vicino gli aspetti piu’ misteriosi della materia, come quelli che sono all’origine dei buchi neri o delle stelle di neutroni.
La scoperta compie un anno
L’11 febbraio 2016 aveva fatto il giro del mondo l’annuncio della possibilita’ di ascoltare le increspature dello spazio-tempo previste un secolo prima da Albert Einstein e causate dalla deformazione provocata dalla gravita’ di corpi celesti giganteschi. Il segnale era stato catturato dal rivelatore americano Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) e analizzato dalle collaborazioni internazionali Ligo e Virgo. Quest’ultima fa capo allo European Gravitational Observatory (Ego), fondato e finanziato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs).
Dopo l’astronomia gravitazionale …
Da allora sono stati intercettati complessivamente due segnali e il lavoro da fare e’ ancora moltissimo e affascinante. Se da allora l’astronomia gravitazionale e’ diventata una realta’, fisici e astrofisici si stanno preparando a fare il passo ulteriore. “Siamo alle porte dell’astronomia multimessaggero”, ha detto Giovanni Losurdo, leader del progetto avanzato Virgo e ricercatore dell’Infn.
… arriva l’astronomia multimessaggero
Vale a dire che nel momento in cui i rivelatori di onde gravitazionali intercettano un segnale e ne localizzano la provenienza in un punto del cielo, altri strumenti da Terra, diversi fra loro, possono guardare in quella stessa direzione per catturare informazioni diverse. E’ come se un medico confrontasse le immagini ottenute ai raggi X con quelli di un’ecografia e di una Tac: sicuramente avrebbe un quadro molto piu’ preciso. La scommessa e’ poterne sapere di piu’ su comportamenti insoliti della materia.
Un grimaldello per scoprire i segreti della materia
“Attualmente non abbiamo la piu’ pallida idea di che cosa sia un buco nero”, ha osservato Gianluca Gemme, coordinatore di Virgo. “Probabilmente – ha aggiunto – le onde gravitazionali sono l’unico mezzo per scalfire il mistero che avvolge i buchi neri”.
Messaggeri cosmici
Diventa sempre piu’ chiaro che le onde gravitazionali sono messaggeri cosmici che “sicuramente potrebbero aiutarci a raccogliere dati sugli stati della materia ancora sconosciuti e impossibili da riprodurre in laboratorio. L’unico modo per studiarli e’ osservarli con questi strumenti sofisticati”.
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