Negli Stati Uniti “nessuno è sopra la legge, nemmeno il presidente”, ha commentato la decisione l’attorney general dello Stato di Washington, Bob Ferguson.
Continuano gli stop, da parte dei giudici statunitensi, al Muslim Ban, il decreto esecutivo del presidente Donald Trump con cui si introducono restrizioni per l’ingresso negli Usa di cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana.
Il governatore di New York Andrew Cuomo ha annunciato che una bambina iraniana di quattro mesi è stata autorizzata a entrare negli Stati Uniti per sottoporsi ad un intervento salvavita al cuore.
La settimana scorsa i genitori della piccola Fatemah avevano tentato di entrare in Oregon con un visto turistico, ma erano stati respinti perché provenienti da uno dei sette Paesi a maggioranza musulmana colpiti dal bando del presidente Donald Trump.
Settimane fa medici iraniani avevano messo in guardia la famiglia che se la piccola non avesse subito un’operazione al cuore urgente, avrebbe rischiato di morire.
Il giudice federale Dolly M. Gee ha riammesso negli Stati Uniti Ali Vayeghan. L’uomo, iraniano, era stato respinto e rimpatriato in Iran dopo l’ordinanza di Trump. La volontà di Vayeghan era quella di ricongiungersi alla moglie, che già da qualche mese si trovava negli USA e rivedere il figlio, iormai cittadino americano e impiegato come infermiere a Fort Wayne, dopo oltre 12 anni.
Il finale della storia è stato sottolineato dall’accoglienza riservata all’uomo al suo arrivo all’aeroporto di Los Angeles: ad attenderlo c’erano la nipote (cittadina americana), il sindaco e un gruppo di supporter che hanno scandito slogan come “Benvenuto Ali” e “Questa terra è la tua terra”.
Aggiungi Commento