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Spettacolo

Marisa Laurito ricorda Mia Martini: “Nessuno voleva mettersi vicino a lei in aereo, speravano non ci facesse precipitare”

Marisa Laurito in un’intervista a Vanity Fair

Marisa Laurito ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair in cui racconta di Sanremo e della sua amicizia con Mia Martini. L’attrice è nella sua casa romana arredata con i ricordi di una vita, le porte comprate a Bali, una Madonna omaggio di Arbore ed un quadro in ricordo di Mia Martini, fondale rosso, parole scritte («Chi la vuole per una notte e c’è chi la prende a botte»), una silhouette con il nome dell’amica.

Mariasa Laurito, 67 anni, partecipò a Sanremo nel 1989 arrivando dodicesima, “Renato Carosone mi chiamò perché voleva andarci con me. Lui era il top: non potevo farmi scappare l’occasione. Così, Riccardo Pazzaglia ci scrisse una canzone su una storia in cui due si separavano: lei andava a vivere in una villa pazzesca da riccona, lui in due camere bagno cucina. Lì successe il disastro. Carosone disse a Pazzaglia: “Io in due camere bagno e cucina non ci vado”. Pazzaglia: “Io la canzone non la cambio”. Io in mezzo: Renato, guarda che è un gioco, mica devi farlo sul serio. Litigarono moltissimo, e il gruppo si sciolse. Ma nel frattempo la notizia della partecipazione era già uscita, così chiamai un amico poeta, Salvatore Palomba, e lui mi scrisse Il babà è una cosa seria”.

L’attrice racconta di aver vissuto quell’esperienza con gioia, “Ero divertita, si agitavano di più i cantanti. Scrissero anche che ero vestita da teiera, ma io trovavo meravigliosi gli abiti di Rocco Barocco svolazzanti”.

 

 

La Laurito ricorda il suo arrivo al Festival, in aereo assieme a Mia Martini che avrebbe cantato Almeno tu nell’universo, “Sedeva sola sul fondo, e nessuno voleva mettersi vicino a lei, dicevano che speravano non ci facesse precipitare. Ma era una donna fantastica e piena di dolore. Anche quando la chiamai per Serata d’onore, i dirigenti Rai erano contrari, secondo loro portava male”.

Sul Sanremo di oggi, l’attrice dichiara, “Mi piacerebbe. In gara: mi piace misurarmi. Però, anche se apprezzo Baglioni e ha fatto già un festival meraviglioso, mettere insieme Big e Nuove proposte mi sembra ‘na strunzata. I giovani arrivano dai reality, sono pieni di contatti. Le carriere secondo me vanno rispettate”.

Attualmente la Laurito è a teatro, ino al 3 febbraio recita al Quirino di Roma Così parlò Bellavista, dal romanzo e poi film di Luciano De Crescenzo, “Luciano è un autore speciale, ha venduto 25 milioni di copie in 42 Paesi, ma non credo che dalla critica sia stato ricompensato. Ringrazio Geppy Gleijeses che ha voluto portarlo in scena, con Alessandro Siani. Poi, dal 21 febbraio, reciterò a Napoli la commedia 2 donne in fuga. Il teatro l’ho sempre fatto, è la mia ossessione, mi permette di incontrare gente, senti l’umore. Uno dei più grandi insegnamenti di Eduardo era: sedetevi due ore in un bar e osservate come si comportano le persone. Lo faccio ancora, a volte mi guardano: ma che vuole questa? Per un artista gli umori sono importantissimi, è lì che ti rendi conto com’è cambiato il pubblico. Oggi c’è una fascia di giovani molto forte che vuole andare a teatro a vedere cose di spessore”.

Per l’attrice tra Sanremo o uno spettacolo non ha dubbi, “Non c’è dubbio: lo spettacolo. I cantanti hanno una marea di stress e poi in tre minuti bruciano tutto. In uno spettacolo ci si sfoga, puoi improvvisare, ti capita anche di metterti a ridere”.

 

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